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DESCRIZIONE

Autore: Le Voci di Dentro
Dimensioni quadro: 60x70
Dimensioni sculture: 10cm

Trenta "botte": è così che le chiamano in gergo. Trenta colpi di arma da fuoco che spezzano il silenzio della notte o interrompono il suono dei clacson, il vociare dei vicoli.

Trenta “botte”: è così che chiamano in gergo “le stese di camorra”, un espressione già di per sè gergale. Già perchè la “stesa” ( o “sfilata” ) è il termine con cui viene indicata un’ostentazione di potere da parte dei clan di Camorra. Una pratica che le famiglie malavitose usano per dimostrare la propria forza. Per incutere terrore alla gente. Perché purtroppo è col terrore che si comanda in alcune zone, comuni, quartieri dove lo Stato è assente.


La stesa consiste generalmente in sfilate di motorini seguite da raffiche di colpi in aria all’impazzata. In gergo, la chiamano “stesa” perché chi si trova nei dintorni si stende a terra per evitare di divenire l’ennesima vittima innocente della criminalità organizzata.

L’opera de Le Voci di Dentro, dedicata a tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata, in particolar modo alle vittime delle cosiddette stese, racconta una piaga triste di Napoli perchè il nostro atelier è consapevole che raccontare sia il primo passo per guarire.

 

Come scriveva la filosofa ebrea tedesca Hannah Arendt bisogna «comprendere cosa significa l'atroce, non negarne l'esistenza, affrontare spregiudicatamente la realtà». Non bisogna mai fingere che questi fenomeni non esistano. Mai!

Il nostro atelier a napoli

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